La scuola si trova a subire le azioni ostruzionistiche di coloro che sono contrari al "green pass", forse non consci che l'ormai decisa larga estensione del suo uso giustamente decisa dal Governo Draghi non lascia spazio. Fa abbastanza sorridere, per altro, che molti di questi protestatari e talvolta anche chi li supporta, giurino di non essere "no-vax", ma che invece non si fidano del vaccino, snocciolando le stesse cose trite e ritrite, ormai venute a noia. Comincio ad apprezzare chi dice chiaro e forte di essere antivaccinista, piuttosto che la schiera di quelli che lo sono di fatto, ma fanno mille distinguo, arrampicandosi sugli specchi. Io sono per "il pane al pane e il vino al vino" ed incominciano a stufarmi anche i colleghi in politica che, a seconda dei casi, sono pro o contro i vaccini per non perdere voti con il gesto di schierarsi. Un ponziopilatismo davvero penoso.
Niente di nuovo sotto il sole che si attuino forme di "filibustering", non fosse che generalmente forme di protesta civile hanno scopi comprensibili e dunque certe resistenze possono in altri casi essere nobili, mentre questa volta una minoranza aggressiva e settaria obbliga la maggioranza a perdere tempo e energie. Naturalmente chi lo fa si sente unto chissà da chi e come tale persona coraggiosa e coerente e disprezza noi dei pecoroni che abbiamo fatto il vaccino e chi, come me, sostiene il "green pass" diventa un nemico. In questo senso mi preoccupa la spinta eversiva che alcune frange di "no-vax" rappresentano. Azioni violente o intimidatorie ci sono già state ed esiste una violenza anche in chi cerca di aggirare le norme di legge nel nome della... legge o chi trova escamotage squallidi come il ricorso alla mutua o giocando, nelle pieghe dei contratti, sull'utilizzo dell'aspettativa. Il sempre presente sindacato sarebbe bene che gridasse forte e chiaro come l'utilizzo truffaldino di istituti a tutela dei lavoratori dovrebbe essere sanzionato con severità, perché nuoce a chi li usa legittimamente. Quel che mi conforta è che ricevo ogni giorno da diverse parti attestati di stima per il fatto che io vedo del tutto normale di chiedere l'applicazione delle leggi vigenti, domandando a chi non è vaccinato un sereno esame di coscienza per una scelta che risulta essere - mi spiace ma è così - del tutto antisociale. Nessuno insegue una logica positivista o immagina una Scienza come elemento che sovrasti la Politica e le decisioni che devono essere assunte. Ma la pandemia è indiscutibile e solo dei fessi posso immaginare chissà quale logica complottista, che miri a regolare le nostre vite. Diverso è parlare delle libertà fondamentali e della necessità che ogni misura - e non è sempre stato così - debba essere nel solco della ragionevolezza e soprattutto modulata nel tempo, non potendo durare sine die. Quel che veramente indigna è l'esistenza di una sorta di "telefono senza fili", che amplifica le menzogne e le costruzioni fantasiose, che alimentano pregiudizi ed aggregano persone impensabili, non essendo l'antivaccinismo solo patrimonio delle persone ignoranti, ma ce ne sono anche di colte e istruite che seguono percorsi che lasciano sinceramente perplessi. Com'è possibile che chi ha gli strumenti per poter capire si lasci andare a considerazioni bislacche e oscurantiste? Non lo so e certamente tocca psicologi e sociologi indagare questa sorta di marea di irrazionalità che ci investe e che rende più complicata la lotta al virus e la sua sconfitta. Per cui a chi mi invita ad essere più tenero e comprensivo rispondo che questa è una battaglia importante che non può essere combattuta con il fioretto della dialettica ma con la forza delle leggi, altrimenti ci ritroveremo di nuovo chiusi in casa e la strage riprenderà.