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17 apr 2025

Donare e ricevere

di Luciano Caveri

Sono stato un fautore, lavorando sulla legge in vigore, della donazione degli organi, come atto di generosità per salvare la vita a persone che rischiano di morire.

Ricordo momenti commoventi di persone trapiantate, in manifestazioni pubbliche, che raccontavano la storia della malattia e dell’attesa spasmodica di poter essere trapiantati. In tanti, purtroppo, si spengono alla fine perché la donazione non è stata possibile per mancanza di un donatore.

Leggo ora che i dati dei primi tre mesi del 2025 rivelano un quadro preoccupante: il 40% delle 950mila persone che hanno rinnovato la carta d’identità si è esplicitamente opposto alla donazione degli organi. Si tratta della percentuale più alta degli ultimi dieci anni, da quando vengono registrate le dichiarazioni di volontà. SIAARTI condivide la preoccupazione espressa dal Centro Nazionale Trapianti: questo trend rischia di compromettere la possibilità di salvare migliaia di vite umane in attesa di trapianto.

Questo deriva anche da una mancata applicazione della legge numero 91 del 1° aprile 1999, il cui titolo recita "Disposizioni in materia di prelievi e di trapianti di organi e di tessuti", perché avendola seguita sin dalla presentazione come primo firmatario e poi in ore e ore di discussioni (solo in parte presenti nei resoconti sommari e stenografici a Montecitorio) sino all'agognata approvazione.

Si trattava del coronamento di anni di lavoro parlamentare nato in seguito ad un rapporto fruttuoso - come dicevo - con la "Associazione italiana donatori di organi", ma anche con tanti medici che si occupavano con passione e dedizione al settore.

Perché parzialmente applicata?

Perché attualmente il principio del silenzio-assenso per la donazione degli organi, per il quale mi sono speso all’epoca, non è ancora in vigore. Sebbene la legge già citata preveda tale principio, la sua attuazione è stata rinviata e non è mai stata pienamente implementata.

Nel 2019, è stato firmato un decreto ministeriale che regolamenta il Sistema Informativo Trapianti (SIT), un passo fondamentale per l’applicazione del silenzio-assenso previsto dalla legge del 1999. Tuttavia, la piena attuazione di questo sistema richiede ulteriori sviluppi organizzativi e normativi . Fino a quando il silenzio-assenso non sarà ufficialmente attivato, è importante che ogni cittadino esprima la propria volontà in merito alla donazione di organi. Questo può essere fatto attraverso diverse modalità, come la registrazione presso l’ASL, il Comune, o l’iscrizione all’AIDO (Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule) .
In sintesi, questo il paradosso all’italiana: il silenzio-assenso per la donazione degli organi in Italia è previsto ma non operativo. Pertanto, la donazione avviene solo con il consenso esplicito del donatore o, in sua assenza, dei familiari aventi diritto, che è una scelta dolorosa che cade sulla testa della famiglia.

Sul tema sono una brutta persona e mi viene in mente la frase “Occhio per occhio, dente per dente” la cosiddetta Legge del taglione, un principio di giustizia che risale all’antico Codice di Hammurabi, una raccolta di leggi babilonesi redatta intorno al 1750 a.C. .

L’espressione è stata poi ripresa anche nella Bibbia, in particolare nell’Antico Testamento, ad esempio nel libro dell’Esodo (21:24), dove si dice: “Occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede…”.

Il principio esprimeva l’idea di una pena proporzionata al danno subito, ma non necessariamente giustificava la vendetta personale: era piuttosto un modo per limitare le punizioni e renderle eque.

Sarà così, tuttavia viene da chiedersi se sia logico che chi non accetta di essere donatore abbia davvero il diritto di ottenere un organo da chi, viceversa, lo mette a disposizione.

Ha scritto con molta semplicità Francesco Alberoni: “Donare i propri organi è un gesto sacro. È trasformare la propria morte in vita per la salvezza degli altri. E, per chi ha ricevuto questo dono, è portare con sé, nel corpo e nella mente, il suo salvatore, con amore e riconoscenza”.