Il segretario del Popolo della Libertà - nuova carica apicale, che verrà decisa ex post con riforma statutaria, ma non con un congresso - si chiama Angelino Alfano. Non lo conosco di persona e dunque non ho un giudizio compiuto, ma è indubbio che la sua "promozione" è segno di grande fiducia del leader Silvio Berlusconi, che già lo aveva voluto nel Ministero "chiave" (per note ragioni) della Giustizia e successivamente lanciato come suo possibile successore in un futuro mai ben determinato perché sa bene che «après moi le déluge». Quel che stupisce della partenza in questo nuovo ruolo è lo straordinario aplomb da siciliano ragionatore, quando ieri di fronte alle telecamere ha detto: «Entro il 2014 ci sarà il pareggio di bilancio». Con il debito pubblico accumulato dall'Italia e la voglia di spesa a vantaggio della benevolenza degli elettori - si dice respinta ieri proprio nel vertice con Berlusconi e Bossi dal Ministro dell'Economia Giulio Tremonti che sembra aver rotto il sodalizio con la Lega - la possibilità di ottenere questo risultato, già improbo, appare del tutto irrealistica. Anzi, l'Italia - e il rischio incombe di conseguenza sui destini della Valle - non può permettersi errori sul bordo del precipizio. Basta leggere gli impegni scritti assunti con l'Europa per capire che i "niet" (ad esempio ad un allentamento della fiscalità) di Tremonti sono frutto dei fatti. Per cui resto convinto che ne vedremo delle belle in questa stagione di cambiamenti e mai come ora è bene riflettere, come assicurazione sulla vita per il nostro futuro, anche anche sulla politica valdostana.