La cronaca rosa è un genere giornalistico derivato dalla letteratura rosa e l’estate, quando c’è più spazio per lo svago, era e resta un terreno assai fertile per il genere. Ormai, però, si deve ammettere come tutti i mezzi di informazione - sempre più la TV e Internet - si occupino in modo continuativo senza stagionalità di quelle che un tempo erano solo vicende private che accadono in ambito sentimentale e amoroso, mentre oggi purtroppo esiste un filone legato alla cronaca nera che si tinge incredibilmente di rosa. È un malvezzo che mi fa orrore e mostra un degrado di quel giornalismo che si trasfigura intrattenimento sulle tragedie umane.
Credo che un buon commento venga da Mina, quando anni fa su La Stampa scriveva piccoli commenti arguti: “Il pettegolezzo non ha mai niente di positivo. Da quello “giornalistico” a quello praticato nei “salotti”, da quello serpeggiante per via orale a quello fatto di ammiccamenti allusivi. È una distorsione del racconto di uomini e fatti, è la trasformazione della verità ad uso della pruderie e della morbosità di una società in cui farsi i cazzi propri non è più un valore”.
A distanza sembra rispondergli il fondatore di quello strano sito che è Dagospia, Roberto D’Agostino: ”È che senza pettegolezzo la gente non vive. Hanno ragione gli americani: il gossip è un rito collettivo, è un fenomeno antropologico”. Credo che si debba fare la tara fra le due posizioni e onestamente cercare posizioni di buonsenso e oggi cito, per sorriderne, una vicenda di questi giorni.
Leggo le anteprime sapientemente costruite per creare suspence per presentare la performance del fotografo Ethan James Green con il nuovo Calendario Pirelli: Elodie nuda! Il che in sé non mi pare una notizia. La cantante romana, che trovo molto brava e che ha una bella storia personale salendo dal nulla con una gavetta straordinaria, ama - lo si vede molto dalle clip delle sue canzoni - mostrare il suo corpo scultoreo e lo fa con giusta malizia.
Fa bene, molto bene. Quando la Natura ti ha consentito una bellezza così appariscente, mischiata a doti artistiche evidenti, fai bene a mostrarlo e solo uno stupido potrebbe in chissà quale modo scandalizzarsi. La pruderie - una delle poche parole francesi sopravvissute in un italiano ormai anglicizzata - non è sopportabile e ne ricordo il significato «Ostentazione di eccessivo pudore, spesso ipocrita… di affettata intransigenza morale nei confronti di parole, situazioni e comportamenti ritenuti capaci di offendere un senso esagerato della decenza».
Dice Elodie in una sua intervista su La Repubblica di Paolo Mastrolilli con tono molto pensoso e anche legato a temi seri come i diritti civili: “Credo che il corpo sia una parte fondamentale del modo di raccontarci, e anche di riprenderci la libertà di essere sexy, sensuali, che non è lontana dall’essere capaci. Ad un certo punto diventano due parallele che non si incontrano più: da una parte c’è l’essere, l’esistere, mentre tutto ciò che riguarda il fascino del corpo diventa lontano. Due cose distaccate. In realtà non è così. La bellezza rimarrà per sempre, come il fascino del sensuale, del sesso, dell'erotismo. E’ insita nell'essere umano ed è giusto che sia così, perché fa parte del suo fascino".
E ancora: “L'essere donna è scabroso. Quindi c'è un controllo sul corpo della donna, oggi più che mai. Mi accusano di sessualizzare e ciò mi fa molto sorridere: vorrei chiedere cosa significa. Invece il punto è proprio questo: più uno viene accusato per l’uso che fa della propria libertà - perché questa è la mia libertà di espressione - più significa che sta conducendo una lotta giusta. Qualcuno ne rimane colpito, e quindi vorrebbe controllarmi. Perciò sto facendo una cosa utile".
Indubbio che Elodie abbia molto sale in zucca e sia da parte nobile affrontare argomenti seri in un contesto di fatto frivolo. Resta, infatti, una mia qual certa perplessità su questo fatto di giustificare in termini politici e sociologici una questione più semplice: fare un calendario nuda. Quanto una donna libera deve poter fare, ma immagino che il calendario sexy, pur artistico, della Pirelli finirà in parte sulle pareti delle officine dei gommisti. Questione che, pur giustamente inquadrata in temi libertari, finisce per essere semplice da spiegare per chi ammirerà la bellissima Elodie.