Qualche giorno fa, per puro artificio come stimolo rispetto alla realtà cupa di questi tempi, avevo inventato il ritrovamento di un messaggio in bottiglia nascosto dai membri del primo Consiglio Valle del 1946: era, nelle mie intenzioni, un'invenzione come stimolo morale, un «Soyez dignes de nous», che suonasse come un grido dal passato, che echeggiasse nelle nostre orecchie.
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Appaiono ogni tanto pensieri strampalati nell'affrontare la realtà, che può piacerci o meno, ma ci tocca vivere senza stare sulle nuvolette.
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Ce l'avete presente il gioco da bambini chiamato "L'orologio di Milano fa tic tac"? Si traccia una linea ideale ad una certa distanza dietro la quale si allineano i giocatori.
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Mi sarebbe piaciuto scrivere una bella articolessa sulle elezioni Politiche in Italia.
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Nulla è semplice nell'analisi delle vicende politiche: è interessante come lo stesso fenomeno venga visto, specie nel dopo voto, in maniera molto diversa.
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La notizia non è ancora stata resa nota, ma lascia davvero senza fiato.
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Per queste Politiche, i cui esiti creano un bel rebus per le maggioranze parlamentari in vista di un Governo a Roma, non ho seguito la maratona elettorale: la scelta di chiudere le urne alle 23 e scrutinare nella notte mi ha convinto a mettermi nel letto a dormire e l'ho fatto con grande serenità.
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Il rovello si sta lentamente trasformando, perché per fortuna i temi evolvono e proprio per essere fedeli al proprio modo di pensare non bisogna mai intestardirsi su immutabili posizioni su singoli problemi, ma bisogna essere plastici e indagatori.
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Non parlerò in questa oasi di pace del silenzio elettorale della vigilia di elezioni politiche, ma una riflessione sulle Istituzioni democratiche, a chiusura di una campagna elettorale come quella che c'è stata in Italia, vale la pena di farla, volando a quote elevate senza scendere nei particolari.
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